Per tutti gli apicultori hobbisti arriva prima o dopo il momento in cui si sente la necessità di possedere delle attrezzature apistiche più professionali e meccanizzate che ci consentano di velocizzare le varie attività. Uno smielatore motorizzato ci permette di risparmiare tempo e fatica ed è una delle prime cose che si desidera acquistare nel momento in cui il lavoro a nostro carico, a causa delle dimensione del nostro apiario, comincia a farsi sentire.
Naturalmente le nostre esigenze si scontrano con il portafoglio, uno smielatore con motore infatti ha un costo non indifferente. Inoltre c’è sempre il problema di trovare un acquirente per il nostro vecchio smielatore, in modo da recuperare un po’ di denaro e non trovarci con due attrezzature simili in laboratorio.
Un’idea possibile potrebbe essere quella di installare un motore elettrico al nostro smielatore manuale. Sul mercato ci sono anche dei kit già pronti studiati appositamente, ma il loro costo è proibitivo. Una soluzione potrebbe essere quella di cercare di arrangiarsi con il fai da te. Motorizzare uno smielatore, però, non è per niente semplice. La complessità sta nel fatto che abbiamo bisogno di un motore che possa girare in entrambi i sensi di rotazione e abbiamo la necessità di poterne regolare i giri, tutto questo a un costo ragionevole.
Un motore asincrono monofase tradizionale ci permetterebbe di far ruotare la centrifuga in entrambi i sensi di rotazione ma poterne regolare i giri diventa complesso. Il classico potenziometro ci permetterebbe di ridurre i giri ma ci farebbe perdere gran parte della potenza del motore stesso e questo ci obbligherebbe a dover optare per un inverter ad un prezzo però tutt’altro che economico.
L’adozione di un riduttore a rapporto variabile applicato al motore sopra citato rappresenterebbe una valida risposta alle nostre esigenze, ma anche questa scelta sarebbe economicamente poco vantaggiosa oltre ad avere bisogno di uno spazio non indifferente sopra allo smielatore.
Un motore a spazzole ci consentirebbe di regolare i giri con molta più semplicità ma diventa più complessa sia l’inversione del moto, sia la possibilità di poterlo flangiare in sicurezza a una struttura idonea. Oltre tutto la sua reperibilità in commercio con le caratteristiche di cui abbiamo bisogno non è così facile. Un motore elettrico di questo tipo è progettato per girare ad un numero di giri molto elevato (anche 20’000) e di conseguenza sarebbe necessario un riduttore con un grande rapporto di riduzione, di conseguenza costoso e ingombrante nelle dimensioni.
A questo punto ecco un’idea semplice ed economica, cioè utilizzare un tradizionale trapano per muovere lo smielatore. Un trapano infatti consente di regolarne il numero di giri e scegliere il senso di rotazione ad un prezzo relativamente modesto. Il lavoro più grosso è quello di scegliere e installare sopra allo smielatore un riduttore che, a seconda del numero di giri massimi del trapano, ci consenta di far girare la centrifuga fino ad un massimo di 500 giri al minuto. E’ sconsigliabile l’utilizzo di un trapano in presa diretta all’albero dello smielatore in quanto i troppi giri dello stesso ci obbligherebbero a lavorare sempre parzializzando il grilletto, non consentendoci di sfruttare al massimo la potenza del motore. Un consiglio che posso darvi è di scegliere un trapano di almeno 500 w di potenza, che abbia gli stessi giri in entrambi i sensi di rotazione, e che sia dotato della possibilità di bloccare il grilletto anche a una posizione intermedia.
Qui di seguito un video che vi mostra una mia interpretazione personale sulla motorizzazione dello smielatore… buona visione.
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